{"heading" :" Dimenticate il vecchio look “a cipolla”, il layering è tornato di tendenza e non è mai stato così divertente. La tecnica, o per meglio dire, l’arte di vestire a strati, arriva direttamente dagli anni ‘80 e oggi è diventata un vero trend. Questa tecnica di styling così creativa, che permette di esprimere il proprio stile e personalità, sta avendo successo soprattutto tra i giovani: su TikTok l’hashtag #layering conta ben 248.8 milioni di visualizzazioni. Anche il mondo dello sport e delle attività outdoor non è riuscito a resistere al fascino del layering, ideale per ottimizzare le caratteristiche tecniche dei tessuti ad alta performance e migliorare l’esperienza di chi li indossa. Preparati ad abbandonare quella mentalità “stagionale” che per così tanto tempo ha accompagnato la scelta dei tuoi look, entra in un mondo di outfit versatili, flessibili ed adatti a mille occasioni diverse. " }
L’arte del layering è molto amata soprattutto in Giappone: basti pensare che l’architettura del classico kimono si basa proprio sulla sovrapposizione di diversi strati di seta. Nello stile street di Harajuku, il layering è un campo di sperimentazione vastissimo. Non è un caso, infatti, che brand come Needles, Engineered Garments e Beams Plus, pilastri dello streetwear, ne abbiano iniziato ad esplorare le potenzialità già tempo. Uno dei pezzi più iconici di Needles, la camicia Seven Cut Flannel, esalta al massimo questo tipo di estetica. Non si tratta semplicemente di un layer da abbinare ad uno strato di base neutro, ma anche di un capo dal design fortemente ispirato al mondo delle sovrapposizioni, come dimostra la fantasia patchwork che lo caratterizza. I modelli di Beams Plus ed Enginereed Garments, sospesi a metà tra ispirazione USA e tessuti giapponesi, grazie al loro fit rilassato, sono la scelta ideale per creare abbinamenti e combinazioni originali. Lo stesso si può dire di East Harbor Surplus, brand sudcoreano nato nel 2008 che propone overshirt, i gilet e le giacche ispirati al mondo militare, perfetti come layer finale a completamento del tuo look.
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Il layering ha velocemente conquistato anche gli USA, ispirando brand storici della tradizione outdoor e dello stile preppy. B.D. Baggies, brand icona delle camicie American style, caratterizzate da un generico vibe vintage, con un’estetica che richiama fortemente quella dei college americani. Le camicie B.D. Baggies sono proposte in madras, tessuto spinato e in una varietà di texture perfette per essere unite alla tela robusta delle overshirt o al velluto dei vest. Anche dall’altra parte dell’oceano, spostandoci dagli USA al Regno Uniti, i brand a cui ispirarsi per realizzare il layering perfetto sono numerosi. Per esempio, Garbstore, che si ispira agli stili militari e industriali degli anni ’60, oppure Baracuta, il marchio che ha dato origine ai leggendari G4 e G9 Jacket. Da un lato, i capi decostruiti del primo, nei toni del verde militare, del grigio o delle fantasia camouflage, sono stati pensati proprio per essere indossati in numerose combinazioni di strati. Dall’altro, l’outerwear di Baracuta, già negli anni ‘60 e ‘80 era il brand di riferimento per lo stile Punk e Mod, per chi amava sperimentare nuovi modi di indossare e combinare le sue iconiche giacche.
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Il layering offre infinite possibilità di sperimentazione, ponendo come unico limite la fantasia e la creatività. Per il perfetto layering look, ti consigliamo di puntare su capi dalle consistenze morbide, con un fit ampio e un design decostruito, abbinando capi basic a modelli dalle fantasie estroverse e colorate. Come layer finale, il cosiddetto shell layer, puoi utilizzare anche indumenti sintetici e tecnici. Il layering non deve ostacolare i movimenti, ma anzi, aiutarti a creare un outfit che sia non solo creativo, ma soprattutto pratico. Per il resto, la libertà è assoluta.